Interni

 

Ingresso

Punti rilevanti dell’ingresso sono il grande portone sormontato da un portale di tufo rosa (lo stesso utilizzato nella realizzazione del Duomo di Cosenza) tutto in legno massello di castagno, profondo 15 cm., con ferramenti e chiusure in ferro battuto risalenti al 1200. Interessanti le due nicchie che venivano utilizzate per far scivolare all’esterno l’olio bollente o per sparare contro gli invasori, evitando lo sfondamento. Sulle due pareti chiuse sono affissi due stemmi autentici di tufo. Il pavimento è in cotto esagonale autentico e le travi di cuore di pino, detto vutullo, anch’esse datate 1200. Sono presenti quattro porte che danno l’accesso a quattro salotti.


Salone Ricevimenti

Sono presenti due finestre con grate di ferro battuto e una grande vetrata sormontata da un portale di tufo. La vetrata, che vede e riflette il sorgere del sole, è protagonista altresì del suo tramonto. Quando all’ovest il sole va a morire dietro “Monte Scuro”, per tuffarsi in Sicilia, l’ultimo raggio si spegne radendo il parco e lambendo le aperture della Torre, dette “feritoie”, nel prospiciente lago. E’ presente anche un camino impero in tufo rosa, realizzato in onore dell’ospitalità a Gioacchino Napoleone. Il pavimento è in grandi lastre di cotto. La porta d’ingresso, risalente al 1200, è di castagno locale.


Sala del Camino

Sono presenti tre grandi finestre con grate di ferro, pavimento in cotto e travi di castagno dell’epoca. Su una parete è possibile ammirare un grande camino in legno di noce, con sedili ad alcova interamente scolpito da un unico blocco. Di fronte al camino un’importante nicchia votiva riflette i bagliori di quest’ultimo.


Sala del Matrimonio

Questa sala è ubicata fra il grande salone d’ingresso e la “terza porta”, quella di servizio della falconeria nel primo nucleo della Torre. E’ presente una finestra, il pavimento è in cotto ottagonale con bordatura quadrata e travi di castagno. Nel 1220 era ancora un piccolo cortile dove veniva esposto il vitello ucciso che serviva ad eccitare i falchi prima della caccia.

 

Biblioteca

E’ presente una finestra con grate di ferro, pavimento in cotto ottagonale con bordatura quadrata, travi in legno di castagno risalenti al 1200. I libri erano esposti a luce, su ripiani di legno di castagno. Originale questo antico sistema di esposizione, idoneo e consono all’ambiente. In questa parte della biblioteca erano raccolti soprattutto le pergamene dell'anno 1000, gli “incunaboli” e le “cinquecentine”.


Sala del “Brigante”

Sono presenti tre finestre con relative grate in ferro, ognuna delle quali apre su un lato strategico, una sul grande portone di accesso, un’altra sul parco e l’ultima sull’antica strada “mulattiera” che viene da Cosenza. Della Torre questa stanza d’angolo è la più strategica e tre grandi feritoie, che comunicano con l’esterno, hanno sempre protetto l’edificio dalle incursioni. Il pavimento è in cotto e le travi di castagno autentiche dell’epoca. Porta e battenti anch’esse autentiche. La sala è detta del brigante perché qui è stato decapitato l’ultimo brigante, ucciso dal fattore del barone Collice, il Tarasi, che era solito ogni mese tagliare la barba dell’amico capo brigante.


Anticamera Falconeria

Questo locale è intermedio tra le due porte di accesso dell’antica Torre. E’ presente una finestra e travi in legno di castagno. Nel pavimento una botola che conduce a un lungo condotto, utile a uscire indisturbati in piena campagna in caso di invasione o di conquista della Torre.


Sala delle Armi

Sono presenti due piccole finestre con grate di ferro, pavimenti di cotto e travi in castagno. In una nicchia, molto profonda e ben protetta, furono nascosti svariati pugnali di epoca bizantina e romana, rinvenuti durante alcuni lavori di restauro nel 1700. Si dice che dal pavimento si poteva giungere dentro il prospiciente e profondo lago, di certo un’ennesima via di fuga. 

 

Stanza “Gioacchino Napoleone”

Ubicata al primo piano della Torre, fra le numerose camere da letto, sicuramente quella più interessante, per la storia, è la camera impero proveniente dalla Reggia di Versailles, omaggio di Gioacchino Napoleone al barone Michele Collice. E’ composta da un letto ad una piazza e mezza in legno di noce con colonnine e modanatura nera e relativi bronzi, corredata da quattro comò impero a tre cassetti con relative specchiere e due comodini. L’antico bagno “cacatoio” prospiciente la camera, con grande finestra verso il parco e il lago, si fa notare per un autentico pavimento di maiolica napoletana del ‘700 disegnata dai fratelli Massa, in azzurro e rosa, decoratori della Reggia di Caserta.


Esposizione Ceramiche

Il locale è situato a metà del grande scalone, che porta alla sala da pranzo, dove vi era collocato un salottino di riposo fra il grande ingresso e la falconeria. Oggi espone i modelli delle grandi collezioni di ceramiche da Capodimonte alla Manifattura della Giostra e una serie di fazzoletti di seta del ‘600 – ‘700 provenienti dalle seterie Collice.


Sala da Pranzo

Grande sala con balcone sul parco e due finestre. La finestra rivolta ad ovest si affaccia sulla cappella e attraverso il grande finestrone della chiesa si può anche partecipare alla cerimonia religiosa. Raro esempio di pavimento in ceramica del 1600. Su due cornici impero due acquerelli napoletani di eccezionale manifattura. La grande luce che illumina la sala esalta la bicromia pastello, azzurra e verde, a cui tutta la stanza è improntata. Il mobilio è di ciliegio locale, epoca ‘700 – ‘800.


Cucina

Grande locale con tre finestre, dalle quali si può ammirare il parco e uno splendido panorama. La finestra sull’est all’alba vede sorgere il sole ed al tramonto lo vede tuffarsi e morire nel prospiciente lago. E’ presente un antico camino di cottura dove la servitù, nei freddi inverni, si raccoglieva anzi ci si “ficcava” attorno. Il pavimento è in ceramica di provenienza Capodimonte con disegno dei fratelli Vaccari del 1700.

 

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